Ieri, 3 Dicembre è stata la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.
In Italia almeno 4 milioni di persone convivono con un handicap (fonte qui), ma un argomento di cui si parla molto poco, ancor meno di quanto si parli del tema in generale, è quello del rapporto fra sesso e disabilità.
Citando un articolo di Francesca Favotto su Vanity Fair di pochi mesi fa:
Una delle credenze più diffuse? Che una persona disabile non sia interessata al sesso. Sbagliato, e anche la nuova figura dell’assistente sessuale lo conferma.
In diversi paesi europei con uno stato sociale più attento ed avanzato si sta sempre di più riconoscendo in modo ufficiale (o in alcuni casi ufficioso) la figura dell’assistente sessuale. Si tratta di un persona formata professionalmente, che aiuta il disabile a vivere a 360 gradi la propria dimensione sessuale, soprattutto da un punto di vista affettivo.
Ed in Italia?
Basti pensare che già nel 2014 è stato depositato in Senato un disegno di legge (n. 1442 / 2014), per istituire ufficialmente questa professione, a firma del senatore Sergio Lo Giudice.
Una discussione su questo progetto non è mai stata calendarizzata, né se ne è mai discusso in modo serio sui media, il che è incredibile per un tema così delicato e che può toccare, appunto, fino a 4 milioni di persone.
Escort e disabilità
A fronte di questo mancato riconoscimento da parte del sistema del welfare del diritto alla sessualità per i disabili, alcune di queste persone scelgono di rivolgersi alle escort per poter vivere una sessualità soddisfacente.
La ricerca del sesso da parte di un normodotato non desta scalpore né scandalo in nessuno, nemmeno se si tratta di sesso a pagamento. Ma se è un disabile a manifestare questa necessità, ecco lo “scandalo”, il “problema”. Come se il mondo intero credesse che perdere una gamba, essere paralizzati, o non avere un braccio significhi automaticamente essere privi di istinti, pulsioni, desideri.
Lungi dal risolvere un problema complesso e ben affrontato in questo articolo di Ability Channel, da cui viene la citazione qui sopra, da Settembre, Escort Advisor, unico sito del settore a farlo, offre alle professioniste la possibilità di segnalare tramite il loro profilo la disponibilità ad incontrare persone soggette a disabilità, attraverso un apposito box.
Allo stesso modo gli utenti possono rapidamente filtrare le escort disponibili ed attrezzate a incontrare disabili, fra quelle iscritte ad Escort Advisor, tramite uno dei filtri avanzati di ricerca.
Si tratta di un piccolo gesto che punta a togliere almeno una parte del possibile imbarazzo per l’utente disabile, che in questo modo, prima di chiamare una professionista, può già conoscere la sua disponibilità, così come (per esempio) se la escort riceve in un luogo privo di barriere architettoniche.
Avere problemi con una escort, un incontro spiacevole o non corrispondente a quanto pubblicizzato, è un problema per chiunque (per questo nel solo 2018 sono già state scritte oltre 60.000 recensioni su Escort Advisor). Per una persona con difficoltà motorie, per esempio, rimuovere almeno l’imbarazzo di dover fare diverse chiamate per avere risposta è un piccolo gesto, che però può però rendere più leggero e semplice un momento privato tanto delicato.
I numeri
In pochi mesi già 953 escort hanno dato la loro disponibilità ad incontrare (a vario livello) persone disabili, presso il loro domicilio o presso quello dell’utente, specificando se ospitando (presso il loro appartamento) o raggiungendo presso l’utente finale.
APPROFONDIMENTI
Qualora ti possa servire un approfondimento, una analisi puntuale, per esempio per un segmento di visitatori, per area geografica, ricorda che puoi contattarci per avere dati specifici per il tuo articolo.